Questo disegno segue le imprese di un gruppo rock acclamato da un’orda di groupie. Un carré tutto musicale in un universo equestre! – Disegnato da Elias Kafouros – Carré grande 140 x 140 cm
E’ la frase che la scorsa settimana dissi ad Amèlie, la figlia di Laura durante la nostra cena di sushi. Il giorno precedente il tesorino si era rotta un dito (fortunatamente nulla di grave) e dopo esser stata ingessata non aveva mezzi per legare la mano al collo.
Amèlie, arguta creatura di sette anni, alla mia affermazione sgranò gli occhi e con il suo sorriso più disarmante: “Chi è Emmè?”.
Io: Hermès amore, Hermès. Una prestigiosa casa francese di altissima artigianalità che ha scritto la storia dell’eleganza in Francia e non solo. Un’icona di stile per foulard, scarpe, cravatte, cuscini, abiti, gioielli… La maison è dal 1837 sinonimo di libertà di creazione, ricerca costante dei materiali più belli, trasmissione di savoir-faire d’eccellenza.
La settimana successiva Amèlie è dalla nonna (la mamma di Laura) e ad un certo punto dice: “Nonna lo sai cosa mi ha detto Mauri? Che bisogna sempre avere un foulard di Ermè”.
Pronuncia migliorata, messaggio passato, concetto interiorizzato: io adoro Amèlie è così straordinariamente simile a me, che non potrei non amarla.
In realtà ciò che mi interessava trasmetterle era il gusto per il bello ed i foulard di Hermès sono indiscutibilmente belli. Li avete mai visti? Toccati? Sfiorati? Avete mai letto di come li producono? Di come realizzano le stampe? Della qualità che sta dietro a quelle opere d’arte? Un consiglio: fatelo.
Quando andiamo in centro, dico sempre a Davide: “Andiamo a vedere le vetrine di Hermès, quel tempio vale sempre una tappa”. Vi siete mai soffermati davanti? Le cambiano circa ogni tre mesi o forse ancor più di frequente. Sono uniche: una sinfonia di colori, oggetti accostati alla perfezione. Sono un quadro, un’opera d’arte.
Non è detto che amare il bello significhi possederlo, io ad esempio non posseggo un foulard di Hermès, tante volte basta osservarlo, poi chiudere gli occhi immaginarlo e riempirsi l’anima di tanta bellezza.