Una delle prime cose che capii, quando trentenne iniziai a lavorare nella pubblicità, fu che il prodotto comunicativo sia esso uno spot, un messaggio radio, una confezione, un marchio è sempre sottoposto al pubblico ludibrio e tutti si sentono autorizzati a dire la propria che normalmente è ” mi piace” o “non mi piace”.
La pubblicità è come il calcio: sono tutti allenatori.
Questa è una regola aurea.
Anche se hai speso notti insonni per il tuo progetto studiandolo nei minimi particolari, verificando il lettering, le cromie, gli aspetti linguistici, tutto ciò che attiene la sfera semantica oppure filologica ed ancora hai scelto con grande dovizia il migliore canale di comunicazione, sarai sempre giudicato con un semplice “mi piace perché…”. o “non mi piace per come….”
Se ci pensate in fondo è vero, si possono fare tutti i ragionamenti immaginabili, scrivere le migliori strategie di marca ma in ogni caso l’essere umano giudicherà un prodotto in base ai propri parametri di bellezza, canoni estetici e soprattutto quoziente intellettivo.
Un filtro zamarro anche per la pubblicità?
Impossibile: ci vorrebbero milioni di filtri altrimenti non mi spiegherei perché si scelga Gucci piuttosto che Armani, o Versace al posto di Saint Laurent.
E normalmente i briefing dei clienti erano: “Fammi qualcosa che colpisca”, oppure “eeeeeeeeee….studiami ‘na bella pubblicità” o ancora “voglio uno spot che mi emozioni”.
E i miei pensieri puntualmente: ” Si, spero ti colpisca in testa e ti faccia diventare più intelligente” oppure ” Bella per te che con lo smoking indossi calze corte bianche di cotone?” ed ancora “l’emozione più forte per te è andare la domenica pomeriggio al centro commerciale, dunque scansati proprio”.
Nonostante tutte le brutture che ho dovuto sentire, peraltro anche da manager blasonati, mi sono divertito tantissimo ed ammetto che dopo tredici anni di onorato servizio in agenzia di comunicazione ho deciso di andare a fare il “menagger” in azienda ed occuparmi di marketing e comunicazione … si, lo so sono malato 🙂
Ciò detto, non vi racconterò tutto lo studio che vi è stato a monte, non vi tedierò con scambi di opinioni che ho avuto con persone che stimo tantissimo come Daniele (il perfetto strategic planner) oppure Anna (la mia musa ed una delle donne più intelligenti che io conosca), oppure dei suggerimenti di Davide il mio compagno che è il vero colpevole di tutto questo blog; anzi chiederò molto semplicemente cosa pensate del logo che ho scelto grazie allo stupendo lavoro di Lorenzo ineguagliabile senior art director e di esprimere il vostro parere perché la bellezza è anche ascoltare chi sa andare oltre ed invece di iniziare una frase con “Si ma…..” la inizia sempre con “Si e…”

P.s.: In estrema sintesi è l’acronimo del nome del sito Quanta Bellezza in Questo Mondo e casualmente vi sono anche le mie iniziali 😂
Osservo il logo e subito nella mente lo vedo impresso su un cuscino, disegnato su una lampada, insomma credo che il prossimo step sia la creazione di una linea tutta tua.
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La tua sensibilità è veramente incredibile. Grazie 🤗
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Non si può piacere a tutti, per fortuna………
Bravo Mauri 🥰
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Condivido! Ci sono altri milioni di persone, piene di tanta bellezza 🙂
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