Si sta come d’autunno sulla montagna i liguri

Ovvero perchè i liguri sono sempre arrabbiati con il mondo e odiano noi turisti.

E’ dalla tenera età di quattro anni che frequento la Liguria e da buon piemontese che si rispetti mio nonno aveva affittato casa a Diano Marina, dunque la parte di ponente di questa magnifica regione. Ricordo le passeggiate con lui ma ancor di più l’espressione della sua seconda moglie quando le disse “in luna di miele andiamo a Diano Marina con Maurizio”. Ora, che mio nonno fosse un pochino despota lo capii verso i 33 anni ma realizzai solo successivamente nel dettaglio che quella povera donna di nonna Maria dovette sopportare i suoi modi diciamo militareschi (la divisa ce l’aveva ma era quella da tranviere) per parecchi anni. Poveretta 🙂 Che Dio li abbia in gloria.

Esperii dunque anni di frequentazione della costa in lungo ed i largo e di conseguenza oltre alle classiche frasi: “non ci sono più le mezze stagioni, o fa caldo caldo o fa freddo freddo” ed ancora “muoiono sempre i migliori” mi dovetti subire pure “i liguri sono tutti antipatici e non sanno sorridere ai clienti”.

Se poi ci aggiungiamo che ho anche avuto per un anno e mezzo un fidanzato di Pieve di Teco allora ho fatto bingo! Conoscete Pieve di Teco? Ecco se si va bene così, se no va bene così lo stesso a meno che non amiate la pizza rossa ed allora dovete andare alla panetteria Ferrari lungo la strada provinciale: orgasmica! Tutte le sante volte che andavamo a casa di sua madre mi domandavo se alla nascita fosse capitata nella fila sbagliata di distribuzione dei sorrisi – manco ‘na volta che gliene uscisse uno normale – capirete bene perché anche in questo caso mi dedicai allo studio antropologico del motivo per cui i liguri sono così diciamo ehm… poco carini con gli altri?

Finalmente un giorno mi diedi la risposta.

A Torrazza dal Patriarca

Se non lo avete mai fatto dovete promettermi di percorrere una volta la strada del Colle di Nava: Autostrada Torino – Savona, uscite a Ceva e poi seguite le indicazioni per Garessio e successivamente Ormea. Come sottofondo musicale vi consiglio un pò di gay compilation tipo Abba, Madonna o Heather Parisi (Cicale va benissimo si intona alla perfezione, soprattutto d’estate) quando arrivate al Colle di Nava fate una sosta per acquistare l’essenza di lavanda nel negozietto anni ’60 che c’è ancora: merita farlo per la proprietaria perché usa la cipria per la parrucca proprio come durante la rivoluzione francese.

Giunti a Pieve di Teco, provate a ragionare sul tempo che ci avete impiegato a fare da Torino al Colle – circa 1h:15 minuti: una strada dolce che passa tra pianura, collina e successivamente montagna- e comparatelo con quello che invece avete impiegato a scendere ovvero 30 minuti scarsi; successivamente voltatevi dando le spalle al mare ed osservate la montagna: ripida, scoscesa e praticamente a ridosso del mare.

C’è poca distanza tra il mare e la punta! Capite ora? Sti poveri liguri vivono in mezzo a mille paesini di quattro anime ciascheduno e soprattutto ( io me li sono sempre immaginati così) devono stare aggrappati ingrugniti alla montagna per non cadere a mare.

La scena è: tanti piccoli ligurietti che stanno con le mani piccoliiiiine (loro non sono tanto alti) attaccate ai monti con il terrore di scivolare per non bagnarsi il culettino ed annegare nel mare.

Ed ora ditemi: non sareste inc…. neri pure voi?

I liguri si dividono dunque in Liguri Montanari Inc….ti (LMI) e Liguri Montanari Caduti (LMC) non che i secondi sorridano più dei primi ed amino particolarmente noi turisti ma quantomeno sono scivolati, si sono arenati sulla battigia ed hanno provato ad aprire una qualche attività commerciale. Il tutto ovviamente con scarsi risultati.

Noi sulle rocce imperiesi

Ecco, ed anche oggi mi sono perso degli altri followers, ma sapete che vi dico? Fa lo stesso, non si può piacere a tutti 🙂 anzi, già che ci siamo vi dico che i miei studi antropologici sono parecchi dunque mi sa che alla fine rimarrò solo io con il mio Mac fino a quando anche la mela non deciderà di marcire.

P.s.1: gli uomini liguri sono inc….ti neri ma vi immaginate le donne? Come facevano ‘ste poverine a stare attaccate alla montagna senza rovinarsi la manicure?

P.s.2 che poi non è vero che sono tutti arrabbiati e non sorridono, esistono pure i tirchi.

P.s.3 adesso con ‘sta roba della bellezza ho un pò l’ansia da prestazione, cosa ci sarà di bello in tutto questo? Ah si! Certo potrei essere nominato il nuovo Darwin oppure l’erede di Claude Lévi-Strauss , solo che io anziché essere il padre dall’antropologia sociale posso al massimo cucire l’orlo ad un paio di jeans 🙂

P.s.4 Fino ad ora ho scherzato, torno serio. Io amo la Liguria e l’imperiese. Se volete trascorrere un weekend favoloso andate a dormire a Torrazza dal Patriarca (Eccoli qui 😊), Ivan e la sua compagna vi accoglieranno in un modo così unico che non vorrete più andare via. E per un’esperienza culinaria da urlo prenotate “Da U titti” (Questi sono loro) a Lingueglietta: fa-vo-lo-si! . Andateci e poi fatemi sapere. E questa è pura bellezza 🤗

Ecco l’articolo letto da me 🙂

Pubblicato da Maurizio Bramezza

Blogger & Happiness Coach

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